Oggi, domenica 8 Novembre, è stata una grande giornata di lotta unitaria e molteplice in contrasto alla presenza di Matteo Salvini attorno al quale si è radunata la nuova destra.
Abbiamo attraversato le strade di Bologna – ostaggio di una gestione folle dell’ordine pubblico – mentre le istituzioni e i partiti che amministrano la città hanno permesso questo scempio: un centro storico occupato e militarizzato; il sacrario dei caduti partigiani circondato da fascisti che inneggiavano a Mussolini; un corteo sequestrato e caricato violentemente in Ponte Stalingrado e in Porta Mascarella.
Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva definito Bologna, città medaglia d’oro alla Resistenza, come un luogo infestato da zecche rosse e aveva invitato chiunque volesse contestarlo ad andare sui colli, invito prontamente seguito dal Partito Democratico che ha lasciato la città che amministra nella mani della destra e del questore Coccia, espressione dell’asse di governo Alfano/Renzi e di cui – dopo l’ennesima disastrosa gestione dell’ordine pubblico – chiediamo con forza le dimissioni.
Ancora una volta c’è stata una risposta chiara della città degna: Bologna non si Lega. In tanti e diverse, con varie forme ed in molti punti della città, abbiamo espresso il nostro dissenso, dimostrando l’estraneità di questi soggetti a Bologna. Noi ovunque, loro circondati in Piazza Maggiore! I leghisti, scortati, riprendono i pullman per tornare a casa, noi rimaniamo nella nostra città e continuiamo a praticare il cambiamento che parte dalle strade e dalla società.
Cs Tpo
Làbas Occupato