Le lotte sociali non si vietano: Gianmarco libero!

freegmdpVenerdì 28 agosto il nostro compagno del centro sociale TPO Gianmarco De Pieri è stato raggiunto da un divieto di dimora, un provvedimento infame da parte dell’autorità giudiziaria che gli contesta di aver partecipato, insieme a tant* altr*, alla determinata resistenza contro lo sgombero dell’occupazione abitativa di Villa Adelante del 18 giugno scorso.
Riteniamo inaccettabile che chi si occupa quotidianamente di importanti questioni sociale tramite il proprio attivismo venga colpito da una magistratura sempre più intenta ad utilizzare strumenti di repressione preventiva e dal chiaro sapore fascista per tacitare ogni forma di dissenso attivo e di pratica concreta di mutualismo ed alternativa sociale.

Rivogliamo subito con noi Gianmarco a Bologna!
Libertà di dimora per tutti/e gli/le attivisti/e!


Comunicato del c.s. TPO – Gianmarco Libero!

Soltanto qualche misera ora. Per il giudice Letizio Magliaro e il P.M. Antonello Gustapane tutti gli affetti, la famiglia, un figlio di nemmeno un anno di età, una nota attività commerciale, le amicizie e il legame con tutti i suoi compagni e le compagne di mille battaglie valgono soltanto qualche ora.
Poco fa a Gianmarco è stato comunicato che entro le 19.00 dovrà lasciare Bologna, costretto da una misura cautelare del codice Rocco, risalente al ventennio più buio della nostra storia: il divieto di dimora.
A Gianmarco e a molti di noi viene imputata la resistenza al vile sgombero di Villa Adelante, dove per 9 mesi trovarono casa famiglie, pensionati, giovani precari e disoccupati che hanno deciso di non piegarsi alla crisi. Ma non basta: la più grave colpa di Gianmarco sarebbe quella di essere sempre presente in ogni luogo in cui si lotta per i diritti, per la dignità delle persone, per la possibilità di costruire una città più libera.
Per noi, invece, la sua costanza nell’essere stato sempre partecipe ai percorsi di lotta e di liberazione di questa città è motivo di orgoglio.
A Gianmarco promettiamo che non sarà mai lasciato solo e che la battaglia contro l’uso scellerato di queste misure cautelari è appena cominciata. Una battaglia fondamentale per tutti gli attivisti e le attiviste di Bologna, che soprattutto negli ultimi mesi ne hanno subito la violenza.
Il nostro abbraccio va anche a Gloria e al piccolo Leonardo, che da oggi sentiranno la loro casa più vuota.

Gianmarco libero. Liber* tutt*.

http://www.tpo.bo.it/diritti/285-gianmarco-libero


Appello – Divieto di dimora e cittadinanza precaria: in Italia esiste ancora il “confino” per motivi politici

Venerdì 28 agosto la Magistratura bolognese ha disposto la misura del “divieto di dimora” nella sua città per Gianmarco De Pieri. Gianmarco risiede da vent’anni a Bologna, dove è un cittadino socialmente, economicamente, culturalmente attivo. Lì vive la sua famiglia con Gloria e il piccolo Leonardo che proprio in questi giorni dovrebbe fare il suo ingresso in asilo.

I suoi più elementari diritti di cittadinanza sono negati per un episodio di limitata rilevanza penale, ma di significativo valore sociale: il 18 giugno scorso, insieme a molti altri, si è opposto allo sgombero forzato di decine di donne, uomini e bambini, precari e poveri senza casa di ogni origine, da Villa Adelante, residenza fino ad allora e da allora abbandonata al degrado.

Gli viene imputato l’attivo impegno nei movimenti sociali cittadini, il pubblico dissenso e la concreta opposizione alle politiche europee e governative di austerity che, in questi anni di crisi, hanno reso la nostra società più povera, più ingiusta e meno democratica.

I magistrati, come purtroppo già avvenuto in simili casi, hanno applicato una misura particolarmente odiosa disponibile nei Codici, e che ricorda da vicino l’allontanamento coatto degli oppositori al regime fascista: Gianmarco è stato mandato al “confino”, né più né meno.

Gianmarco De Pieri deve poter tornare subito a Bologna, da cittadino libero, senza alcuna restrizione alla sua libertà personale e agibilità politica. Così come non devono più trovare applicazione provvedimenti che, calpestando diritti costituzionalmente garantiti, cerchino di limitare e chiudere spazi di espressione del dissenso e dell’opposizione sociale e politica.

Primi firmatari:

Luciana Castellina (già parlamentare italiana ed europea, giornalista e scrittrice)
Francesca Chiavacci (presidente nazionale ARCI)
Maurizio Landini (segretario generale FIOM Cgil)
Stefano Rodotà (docente di Diritto costituzionale dell’Università di Roma)
Luigi Manconi (senatore del Partito Democratico)
Eleonora Forenza (parlamentare europea GUE – Ngl)
Nicola Fratoianni (deputato e coordinatore nazionale SEL)
Elly Schlein (parlamentare europea Socialisti & Democratici)
Marco Revelli e Massimo Torelli (Lista Altra Europa con Tsipras)
Stefano Bonaga e Sandro Mezzadra (docenti Università di Bologna)
Filippo Miraglia (vicepresidente nazionale ARCI)
Raffaella Bolini (reponsabile Internazionale ARCI)
Gianni Rinaldini (Fondazione Claudio Sabattini)
Carlo Balestri (UISP / Mondiali Antirazzisti)
Wu Ming (scrittori)
Zerocalcare (fumettista)
Girolamo De Michele (insegnante e scrittore)
Franco Berardi Bifo (agitatore culturale)
Giovanni Paglia (deputato di SEL)
Mirco Pieralisi (consigliere comunale di Bologna)
Gianfranco Bettin (sociologo e scrittore)

Adesioni in costante aggiornamento qui:
http://www.tpo.bo.it/diritti/286-de-pieri-liberta-dimora-appello

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...