costruendo insieme la città rifugio
Una maestra ci ha raccontato che 20 o 30 anni fa il quadriportico di Vicolo Bolognetti era lo spazio dei laboratori didattici usati dai bambini delle scuole limitrofe. La scuola andava oltre la scuola, gli spazi della città erano pensati come spazi educanti e le persone che li attraversavano educavano e, a loro volta, venivano educati alla vita di comunità.
Questi laboratori sono stati nel corso del tempo smantellati a causa, da un lato, delle scelte di bilancio che hanno gravato sempre più sulle amministrazioni comunali, dall’altro, della scuola che ha subito un importante processo di aziendalizzazione che ha visto contingentati sempre più orari e spazi.
La stessa scuola che già prima del Covid veniva paragonata ad un pollaio e i suoi insegnanti ad allevatori (precari), ora si trova a dover riaffermare il suo primato dopo che per l’ennesima volta è stata lasciata in fondo alle priorità di chi governa.
Dai laboratori didattici, la storia di Vicolo Bolognetti e del complesso San Leonardo è continuata e malgrado la più o meno alta desolazione che ha caratterizzato questo spazio a fasi alterne, i bambini e le bambine hanno sempre rivendicato l’uso dei suoi spazi all’aperto, impossessandosene ogni pomeriggio e costringendo chiunque li attraversasse a fare i conti con loro.
Noi spesso siamo ripartiti da loro per pensare le nostre attività e così stiamo facendo in questo momento che richiede trasformazioni e rivoluzioni per il mondo che verrà, se non vorremo che quel mondo sia peggiore di prima.
Allora Làbas, l’intero complesso San Leonardo, l’Arena Orfeonica e tutti gli spazi limitrofi questa estate saranno il luogo di una piccola sperimentazione. Insieme all’aula studio all’aperto, le proiezioni popolari, il mercato biologico, le attività di mutuo aiuto nella crisi, gli spazi di Vicolo Bolognetti saranno il fulcro di un centro estivo per bambini. Due settimane tra giugno e luglio in cui sperimentare un nuovo modo di vivere gli spazi, in cui dare vita ai laboratori già presenti nel quadriportico per re-immaginare un’educazione a tempo pieno e diffusa nel territorio, per scoprire gli angoli nascosti del quartiere e per trovare nuovi rifugi dopo la lunga quarantena.
Saranno appunto i bambini a guidarci in questa sperimentazione, ma avremo bisogno del contributo di tutti per far sì che la comunità educante non rimanga un sogno ma possa essere, a partire da settembre, una piccola realtà.
Per questo vi invitiamo a leggere il nostro progetto, diffonderlo, donare per permettere a più bambini di iscriversi gratuitamente e segnalarci luoghi segreti del quartiere che nelle due settimane di centro estivo potemmo venire a scoprire e risignificare con lo sguardo plurale di chi in questo mondo ci vuole stare in maniera diversa, i bambini!
Tutte le informazioni per aiutarci a promuovere questo piccolo ma ambizioso progetto le potete trovare all’interno dell’evento facebook.
