ANCHE PER NOI NON C’È PIÙ TEMPO!
Su tutta la Penisola soffia forte l’aria del contagio e della crisi sanitaria e veniamo tutt* richiamati alle nostre responsabilità comuni. Abbiamo assunto da subito lo stato di eccezionalità e di emergenza che si stava abbattendo sulla società italiana. Dal 23 febbraio abbiamo sospeso tutte le nostre attività culturali e di produzione sociale, assumendoci fino in fondo le responsabilità di una comunità che tutti i giorni si organizza dal basso. Con il susseguirsi dei Decreti ci sentiamo tutt* più assediati dal contagio. Questo virus che ci stiamo impegnando a sconfiggere con ogni mezzo, ha già intaccato uno dei nostri motori fondamentali: mette a rischio la nostra sussistenza economica.
Dietro agli eventi che in tant@ attraversano c’è il tempo dedicato, il molto lavoro, la costruzione di relazioni e percorsi fatti insieme, ma soprattutto l’importante idea che la cultura possa muovere un’economia differente, che reinveste in se stessa, nella comunità, nei percorsi sociali, nella capacità collettiva di trasformare realmente il presente.
La musica, le iniziative culturali, lo sport, la socialità sono la linfa vitale che crea, sostiene e rafforza tutto il tessuto sociale della città. Questo ora è messo in seria difficoltà economica dal non poter aprire i nostri spazi e ci sta intaccando come un virus farebbe con le nostre cellule. È il momento di combattere questa malattia.
Non possiamo accontentarci di rassicurazioni paternaliste o di misure straordinarie, in cui sappiamo già non saremo contemplati.
Non possiamo accontentarci perché non c’è tempo: le bollette continuano ad arrivare, gli affitti incombono e tutto questo sta già mettendo in crisi profonda la nostra sussistenza dopo ormai tre settimane di stop.
Chiediamo pertanto, fin da subito, misure straordinarie per poter sperare in una convalescenza che ci porti a una guarigione completa:
– Stop immediato degli affitti per tutti gli spazi che producono cultura con garanzie anche verso chi ha rapporti di locazione tra privati: ci rivolgiamo direttamente al Comune di Bologna perché sospenda e non riscuota neanche in futuro gli affitti dei mesi in cui gli spazi dovranno rimanere chiusi.
– Aiuto con le utenze e le tasse: i fornitori dei servizi di luce, acqua e gas devono sospendere l’emissione delle bollette. Hera deve sospendere l’emissione delle tasse sulla raccolta dei rifiuti. E per l’anno 2020 il calcolo deve essere rimodulato. Gli spazi sono chiusi, non producono rifiuti e non si può applicare la tassazione per metro quadro. Si deve tenere conto dei mesi di chiusura.
– Moratoria dei pagamenti alla SIAE per tutto il 2020.
– Reddito di Quarantena garantito per i/le professionist* che per tipologie di contratto o forme del lavoro atipiche non accedono agli ammortizzatori sociali.
Pensiamo che solo a partire da queste garanzie potremo guardare al futuro e non soccombere a questo virus che stiamo combattendo.
Chiediamo alle Istituzioni, Comune e Regione, una risposta concreta su questi punti.
Invitiamo gli spazi sociali e culturali di Bologna a confrontarci insieme attraverso una Skype call, per condividere proposte e ragionamenti collettivi, per non pagare questa crisi. Per partecipare contattare tpo@mail.com o labas.bo@gmail.com
P.s. Tutte le attività di Làbas sono sospese sino a data da destinarsi, compreso il consueto mercato del mercoledì.