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La serata di presentazione della nostra inchiesta al Làbas Occupato è stata davvero un evento eccezionale.
A parte la sala gremita e la grande attenzione dedicata all’argomento, mi sembra utile sottolineare alcuni aspetti, per nulla scontati.
– L’iniziativa si teneva molto distante – per i canoni cittadini – dai quartieri direttamente impattati dal Passante di Bologna. Non credo siano state molte, finora, le iniziative spontanee promosse lontano dalla Tangenziale/A14 e fuori da luoghi istituzionali. Eppure, moltissime persone hanno risposto all’invito.
– Molte di queste persone, non credo di sbagliare, non sono frequentatrici abituali di stabili occupati. Soquante non avevano mai messo piede al Làbas.
– E’ dai tempi di Luther Blissett che ci occupiamo di Grandi Opere sul territorio bolognese – dalla nuova stazione alla TAV Bo – Fi al FICO – e di rado ci è capitato di vedere un centro sociale cittadino organizzare una serata così ben riuscita sui temi del diritto alla città e della ristrutturazione urbana. Credo che anche questo sia un segnale positivo, e non a caso arriva da un luogo particolarmente interessato alla questione.
Làbas infatti occupa da quattro anni la Caserma Masini, l’unica tra le aree militari di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti situata in pieno centro, zona di interesse turistico e di rendita posizionale. Non a caso, la prossima serata intorno alla nostra inchiesta si terrà giovedì prossimo al centro sociale XM24, situato in un quartiere, la Bolognina, dove il comune porta avanti da tempo un tentativo di gentrificazione.
Ci sembra, insomma, che la serata di ieri sia un primo tentativo di “mettere insieme i pezzi” e di concatenare tra loro le lotte di chi resiste alla svendita della città, al trionfo del mercato su qualunque idea di pianificazione urbana.
– Non era scontata nemmeno la presenza del Comitato contro il Passante di Bologna (o di Mezzo), al quale nella nostra inchiesta non abbiamo riservato critiche. Sono intervenuti più volti, hanno portato dati e testimonianze importanti, e insieme ai No People Mover hanno contribuito a creare questo “nuovo vicinato” tra comitati cittadini contro Grandi Opere, studenti universitari, movimenti sociali, centro e periferia…
Ora si tratterà di coltivare l’innesto e di vedere se darà frutti. Ma il nodo, a giudicare da ieri, sembra tenere.
Wu Ming 2