“Tenebra” il dramma pop che ruota attorno alla superbia

loc labas 27 11

 

Tratto dall’opera di Conrad e diretto da Natasha Czertok e Davide Della Chiara L’atmosfera è assurda, ironica e dalle tinte noir.

Dopo il successo di “Luce nell’ombra”, produzione 2014 della regista Natasha Czertok, la ricerca dell’artista continua e si riconferma il sodalizio artistico con il compagno di lavoro Davide Della Chiara, con il quale ha ideato e condotto a Ferrara il laboratorio site-specific “Succede qui”, che nel corso di due anni di lavoro ha già prodotto due spettacoli-evento, ultimo dei quali è “I.N.F.E.R.N.O.”, andato in scena anche il primo week-end di ottobre a Ferrara nell’ambito del Festival di Internazionale. La nuova produzione alla quale i due giovani artisti del Teatro Nucleo si sonodedicati è molto attesa e incuriosisce. Scrivono i registi: «Abbiamo scelto di lavorare su Cuore di Tenebra perché ci interessa l’assoluto che è alla base di tutto il romanzo: la superbia. La superbia innanzitutto di Kurtz che lo porterà alla pazzia. La superbia di Marlow nel pretendere di conoscere la tenebra di Kurtz, le sue apologie, la sua pazzia». Nel grigio salotto di Kurtz un attore, un’attrice e un musicista/narratore sagomano il conflitto tra i due protagonisti del romanzo trascrivendolo in una vaga contemporaneità. Una contemporaneità fatta di videogiochi, sit-com e junk-food, simboli eletti a rappresentanza del benessere che ci ha procurato quel colonialismo così ferocemente criticato in “Cuore di Tenebra”. L’atmosfera è assurda, ironica e dalle tinte noir. Alle parole di Joseph Conrad si aggiungono quelle di cronache contemporanee e l’invito di Kipling a sostenere il pesante “fardello dell’uomo bianco”. Musica, soundscapes, danza e teatro si fondono per dare forma al conflitto tra i personaggi, tra i personaggi e se stessi, tra i personaggi e il mondo. Prima di tutto sono nati i brani musicali, associando le atmosfere crepuscolari del romanzo a sonorità elettriche vicine alle realtà indipendenti del noise e del post-rock. Il fuggire, l’inseguire, il cantare, il parlare, l’ascoltare, il combattere, l’ignorare, il desiderare sono azioni attraverso le quali i nostri Marlow e Kurtz parlano di se stessi.

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