Diritto all’istruzione per tutt*!

labimbi immagineLàbimbi dando il suo sostegno ai bambini che percorrono lo spazio dell’ex caserma Masini si trova, oggi più che mai, a doversi scontrare con la non adeguatezza delle politiche sociali e di welfare, che sono sempre più inefficienti ed escludenti.
Ogni giorno ci capita di incontrare famiglie che chiedono aiuto, che fanno parte di quella fascia sempre più ampia di popolazione che proviene dalla fascia debole, persone umiliate ed abbandonate a se stesse, e molte volte respinte anche dai servizi sociali. Anche nella nostra collaborazione con la campagna ‪#‎ioccupo‬ abbiamo avuto modo di incontrare persone caratterizzate da storie e provenienze diverse: chi fugge dalle guerre, chi arriva in cerca di una vita migliore, chi si separa dalla propria terra per cercare altrove un futuro per i propri figli, chi da un giorno all’altro si è ritrovato da solo in mezzo a una strada
Tra i tanti volti che abbiamo incontrato nelle occupazioni c’è Maria, una bambina che è arrivata in Italia con la sua famiglia già da qualche anno con la speranza di trovare una vita più degna, e che invece si è ritrovata costretta ad iniziare la scuola con un anno di ritardo. E’ una bambina con un grande bisogno di relazioni paritarie, di poter incontrarsi con altri e altre della sua età, di imparare la lingua. Ha una grande voglia di raccontarsi ed aprirsi al mondo nonostante il famigerato art.5 del piano casa, approvato più di un anno fa, la condanni a non avere diritto alla residenza e di conseguenza ai servizi che ne derivano, tra cui il diritto all’istruzione.
Oltre a Maria, nonostante la scuola sia iniziata da più di una settimana, sono 28 i bambini che a Bologna non hanno potuto essere iscritti alla scuola dell’obbligo pagando sulla loro pelle i tagli al welfare e la malagestione delle risorse pubbliche. Sono 140 i ricongiungimenti familiari di minori stranieri previsti in città nei prossimi mesi, ai quali non sappiamo se sarà garantito un posto nelle scuole di Bologna. I numeri saranno destinati ad aumentare ed il rischio per i minori di essere esclusi dalla scuola sarà sempre più alto se non verrà rifinanziato un servizio fondamentale come quello dell’istruzione e se non si avrà il coraggio di abrogare una legge che discrimina coloro che come unica alternativa hanno l’occupazione di casa. Questi bambini e bambine si meritano la dignità e la capacità da parte di chi li accoglie di vedersi applicata una giustizia sociale. Noi, con azione e protagonismo, attraverso pratiche di coalizione e autorganizzazione, vogliamo rappresentare i bisogni di chi sta in basso e si trova schiacciato. Non è più possibile rimanere a guardare e girarsi dall’altro lato!

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