IL RACCONTO DI SAIDA

Una notte a caso accendo il pc per ascoltare la musica. I giorni e le notti si susseguono inesorabilmente uguali: mi sveglio tardi, leggo, scrivo, studio o guardo qualche film.

Sembra che il tempo si sia fermato e mi dico: “Andrà tutto bene, non ci pensare” e così provo ad andare avanti. Incappo in una pubblicità prima della canzone da me scelta, ma accidenti è un video sulle strade maledettamente vuote delle città italiane! Riconosco le vie di Bologna, quanto mi manca quella città! E così non riesco più a zittire il mio io interiore: sono giorni che sono relegata a casa e mi manca svegliarmi la mattina presto per andare di corsa a prendere il treno per Bologna, dove studio; ogni santa mattina ero in ritardo, ma io sono fatta così, amo l’adrenalina che scorre nelle vene quando riesco a partire all’ultimo minuto!

Il video dice che ce la faremo perché siamo italiani, ma io non lo sono. Sono italiana dentro ma non di fatto, grazie a una burocrazia lenta e rigida. Ma io mi sento italiana! Questa catastrofe la sto vivendo insieme a tutti quanti in questo Belpaese dove vivo da tanti anni ormai, da quando da piccola mi sono trasferita con la mia famiglia dal Marocco. Non riesco a tenere a freno le lacrime che sgorgano rigandomi le gote, non so darmi delle risposte valide sul dopo pandemia. Saremo ancora le stesse persone o sarà cambiato qualcosa? Torneremo a vivere o moriremo dentro prima che tutto finisca? La solitudine è una brutta bestia che si nutre delle gioie e degli affetti di chi non è capace di addomesticarla.

Credo di non esserci ancora riuscita, forse per questo tento sempre di porre un freno ai miei pensieri. Stanotte sono uscita in balcone a guardare le stelle, Venere è in congiunzione con la Luna. La lucina che fa compagnia alla Luna sembra assumere le fattezze del piccolo principe: quando questi tornò sulla sua stella il suo amico pilota, ogni volta che osservava le stelle, lo sentiva ridere. Lo sento ridere guardando le stelle e una sensazione calda mi rasserena. Mi metto a letto per dormire, ma ancora non riesco a zittire i pensieri nel silenzio della notte. I giorni si susseguono tutti uguali e non so più come difendermi.

Illustrazione di Simonsaypaint